anni trenta, la fitta rete di attività
viene eliminata o completamente inibita, mancano iniziative specifiche per il
quartiere finalizzate ad alleviare la situazione di particolare disagio … si
ripiomba nell’indigenza e nell’illegalità.
Al contrario di quanto fatto in
altri quartieri e in altre città italiane che presentavano similitudini con
S.Lorenzo, il fascismo non svolge nel quartiere un opera di proselitismo;
sembra disinteressarsi , sembra preferire una politica di progressivo abbandono
ed emarginazione di una popolazione sfuggente ed eterogenea rispetto al mondo
del lavoro, fortemente insofferente e nettamente ostile alle autorità.
Inizialmente non mancarono
ribellioni estemporanee, rumorose, scollegate le une dalle altre, subito
ridimensionate; col passare del tempo e con l’assestamento del regime nel
quartiere gli atti di ribellione cedono il posto alla conservazione della
memoria storica del quartiere.
La conservazione della memoria
storica antifascista del quartiere induce a una presa di coscienza collettiva
degli abitanti di S. Lorenzo come gruppo contrapposto al potere costituito e
per questo perseguitato.
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