A chi saranno destinati i 20milioni di euro previsti
dall’ultima finanziaria per sostenere gli
affitti esosi degli studenti fuori sede? Per ora
non è possibile dirlo, ma che si tratti o meno di
un altro specchietto per le allodole quello possiamo
verificarlo da subito. Considerando
infatti gli ultimi dati Ocse pubblicati nel 2002,
in Italia la popolazione degli universitari fuori
sede, quella che studia in città diverse dalla
residenza, ammontava già a 500mila studenti.
Primo calcolo. Nel caso in cui lo stanziamento
previsto venisse equamente diviso tra tutti, ne
deriverebbe che la cifra di sostegno alle spese
sarebbe pari a 40 euro. Secondo calcolo. Anche
se così non fosse e la cifra venisse distribuita in
base a criteri di reddito, la situazione resterebbe
paradossale. I rapporti, calcolatrice alla
mano, sarebbero di 100 euro da destinare a
200mila studenti, o 200 euro per 100 mila, o
400 euro per 50mila, o 2mila euro per 10mila
studenti. Insomma cifre sicuramente irrisorie
se consideriamo che ogni studente mediamente
paga in Italia, in base alla città prescelta per
gli studi, dai 300 euro ai 600 per una singola, e
dai 150 ai 300 per una doppia. Terzo calcolo.
Per poter raggiungere una cifra ragionevole,
che sia cioè minimamente efficace, dovremmo
considerare al massimo quattromila studenti a
cui andrebbero così 5mila euro cadauno, sufficienti
cioè a sostenere le spese affittuarie di un
anno di università. Sottolineo che stiamo parlando
di quattro mila studenti su cinquecentomila,
giudicate voi. D’altro
lato, pur apprezzando il
gesto simbolico di sostegno,
non si capisce perché non si investano
fondi per aumentare e migliorare il numero di
case dello studente presenti sul nostro territorio,
o non si avvii una politica di controllo degli
affitti sul mercato “nero”. Basta inoltre un piccolo
confronto con altri stati europei per evidenziare
lo stato di desolazione delle case
dello studente: 150mila in Francia, 223 mila in
Germania, a fronte di 29 mila in Italia. Non ci
sono fondi – dicono - perché allora si discute
tanto di milioni di euro da destinare, e già in
parte destinati, alle scuole private? |