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UNIVERSITARI FUORI SEDE

finanziaria concede 40 euro per gli affitti

 

 

Notizia del mese di Febbraio 2006


I dati Ocsce indicavano già nel 2002 una popolazione di 500mila universitari fuori sede in Italia. A fronte dei 20milioni di euro stanziati dall’ultima finanziaria per sostenere le spese degli affitti, la quota non raggiungerebbe neanche 50 euro per singolo. Intanto crescono le spese per gli studenti mentre mense e case dello studente rimangono insufficienti e fatiscenti.

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A chi saranno destinati i 20milioni di euro previsti dall’ultima finanziaria per sostenere gli affitti esosi degli studenti fuori sede?
Per ora non è possibile dirlo, ma che si tratti o meno di un altro specchietto per le allodole quello possiamo verificarlo da subito. Considerando infatti gli ultimi dati Ocse pubblicati nel 2002, in Italia la popolazione degli universitari fuori sede, quella che studia in città diverse dalla residenza, ammontava già a 500mila studenti.
Primo calcolo. Nel caso in cui lo stanziamento previsto venisse equamente diviso tra tutti, ne deriverebbe che la cifra di sostegno alle spese sarebbe pari a 40 euro.
Secondo calcolo. Anche se così non fosse e la cifra venisse distribuita in base a criteri di reddito, la situazione resterebbe paradossale. I rapporti, calcolatrice alla mano, sarebbero di 100 euro da destinare a 200mila studenti, o 200 euro per 100 mila, o 400 euro per 50mila, o 2mila euro per 10mila studenti.
Insomma cifre sicuramente irrisorie se consideriamo che ogni studente mediamente paga in Italia, in base alla città prescelta per gli studi, dai 300 euro ai 600 per una singola, e dai 150 ai 300 per una doppia.
Terzo calcolo. Per poter raggiungere una cifra ragionevole, che sia cioè minimamente efficace, dovremmo considerare al massimo quattromila studenti a cui andrebbero così 5mila euro cadauno, sufficienti cioè a sostenere le spese affittuarie di un anno di università.
Sottolineo che stiamo parlando di quattro mila studenti su cinquecentomila, giudicate voi. D’altro lato, pur apprezzando il gesto simbolico di sostegno, non si capisce perché non si investano fondi per aumentare e migliorare il numero di case dello studente presenti sul nostro territorio, o non si avvii una politica di controllo degli affitti sul mercato “nero”. Basta inoltre un piccolo confronto con altri stati europei per evidenziare lo stato di desolazione delle case dello studente: 150mila in Francia, 223 mila in Germania, a fronte di 29 mila in Italia. Non ci sono fondi – dicono - perché allora si discute tanto di milioni di euro da destinare, e già in parte destinati, alle scuole private?




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