Il paese natale dello scrittore Gabriel García Marquez, Aracataca, in
Colombia, cambierà presto nome in Macondo, sotto proposta del
Sindaco Pedro Sanchez. La trovata nasce per omaggiare il luogo
descritto dallo scrittore nei suoi romanzi ma anche per attirare quel
po’ di turismo nel tentativo di sottrarre alla crisi economica il luogo.
“Cent’anni di solitudine”, la meravigliosa opera di Marquez, è infatti
in primo luogo la storia del mitico villaggio, sperduto tra le paludi,
Macondo, il paesino dove si intrecciano le storie della famiglia
Buendia, seguendone le vicende per sei generazioni. “Macondo era
allora – descrive Marquez in “Cent’anni” – un villaggio di venti case
di argilla e di canna selvatica costruite sulla riva di un fiume di acque
diafane che rovinavano per un letto di pietre levigate, bianche ed
enormi come uova preistoriche. Il mondo era così recente, che molte
cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle con il
dito”. Il richiamo di Marquez al suo paese è
evidente in tutte le descrizioni, anche se l’origine
del termine Macondo, che si riferisce
ad un albero tropicale, non ha nessun riferimento
in quel territorio.
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