Il mestiere del calzolaio nella società moderna non è quasi
più considerato un lavoro attuale. Al giorno d'oggi le scarpe, quando si
rompono vengono buttate via e non più portate dal ciabattino ad aggiustarle.
Questo è il frutto dell'innovazione tecnologica che non ha più considerazione
per i mestieri antichi e li sta distruggendo. Infatti le macchine rendono il
lavoro più veloce permettendo la vendita dei prodotti a un basso costo, mentre
il calzolaio impiegando più tempo deve cercare di guadagnare per ripagarsi del
tempo utilizzato per la costruzione della scarpa.
Ma queste considerazioni non debbono portare a conclusioni
erronee. Quello che va innanzitutto sfatato è il mito per cui quello del
calzolaio è un mestiere non redditizio. In realtà per questo artigiano valgono
le stesse considerazioni che si possono esprimere al riguardo di tante altre
come, ad esempio, il fabbro, il falegname e così via. Il lavoro è tanto e,
richiedendo capacità che non si acquisiscono dall'oggi al domani, è remunerato
in modo adeguato.
Oggi, come si è detto, non solo è difficile reperire le
botteghe di questi artigiani, ma sono addirittura talmente richiesti che spesso
occorre aspettare giorni prima di vedersi eseguire il lavoro richiesto.
Anche a San Lorenzo, un quartiere che è solito custodire gelosamente
le proprie tradizioni, coloro che esercitano questo mestiere non sono certo
numerosi: ma va tuttavia registrata una controtendenza.
In via dei Taurini, al civico 37, è stato aperto un nuovo
laboratorio di calzolaio. Si chiama "Paquito" ed è gestito da alcuni
ragazzi sudamericani. Ciò che contraddistingue la loro attività è che, oltre
agli ordinari servizi di un normale calzolaio, offrono anche la possibilità di
lustrare le scarpe: già, ai giorni nostri verrebbe da
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