Soprattutto se si pensa al pericolo più che concreto che
qualche fanciullo si facesse seriamente male cadendo sugli spunzoni della rete
divelta.
Ebbene, è in questo frangente che, di fronte
all'inescusabile inerzia mostrata dalle istituzioni, si è diffusa tra i
cittadini la convinzione che solo un impegno diretto poteva risolvere la
questione. Al nostro giornale sono giunte decine di segnalazioni, di mamme ma
non solo, che ci invitavano a fare qualcosa per smuovere chi doveva agire. E
noi abbiamo raccolto l'invito.
Ci siamo recati sul posto e, dopo aver documentato
fotograficamente il vergognoso scempio, ne abbiamo fatto denuncia sul numero di
ottobre. Sullo stesso numero avevamo anche raccolto l'impegno del Consigliere
municipale Fabrizio Checchi a farsi portavoce delle istanze pervenuteci.
All'impegno sono seguiti i fatti: il nostro rappresentante
ha presentato un'interrogazione urgente al Presidente del Municipio e finalmente
le acque si sono mosse.
L'amministrazione ha disposto immediatamente il ripristino
della rete ed ora i bambini possono giocare nel loro spazio senza che i
genitori debbano temere ad ogni istante che si facciano seriamente male.
"Tutto è bene quel che finisce bene", si suol
dire. Ma siamo sicuri che questo sarebbe stato il finale senza l'intervento
diretto dei cittadini? E ancor prima, è giusto che siano loro a doversi muovere
in prima persona per risolvere situazioni talmente gravi da rappresentare un
pericolo per la stessa incolumità pubblica?
Ai lettori la risposta.
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