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La Storia di San Valentino

 

 

Per gli antichi Romani Febbraio era considerato il mese in cui ci si preparava all'arrivo della primavera considerata la stagione della rinascita. Si iniziavano i riti della purificazione: le case venivano pulite e vi si spargeva il sale ed una particolare farina. Verso la metà mese iniziavano le celebrazioni dei Lupercali (dei che tenevano i lupi lontano dai campi coltivati).

I Luperici, l'ordine di sacerdoti addetti a questo culto, si recavano alla grotta in cui, secondo la leggenda, la lupa aveva allattato Romolo e Remo e qui compivano i sacrifici propiziatori. Il sangue degli animali veniva poi sparso lungo le strade della città, come segno di fertilità. Il vero "evento" per la gioventù romana di allora era però una specie di lotteria dell'amore. I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio venivano messi in un'urna e opportunamente mescolati.

 

 

Quindi un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità affinchè il rito della fertilità fosse concluso. L'anno successivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre coppie.

Nel 496 d.C Papa Gelasio annullò questa festa pagana sostituendola con quella di san Valentino vescovo, martirizzato dall'imperatore Claudio II in quanto univa in matrimonio giovani coppie alle quali l'imperatore aveva negato il consenso. Prima della sua esecuzione, Valentino che si era innamorato della figlia del suo carceriere, le scrisse una ultima lettera firmandola "dal tuo Valentino" frase che è arrivata fino ai nostri giorni. Nonostante siano passati tanti secoli, questa festa ha sempre mantenuto il suo significato di celebrare il Vero Amore.

Le vicende riguardanti San Valentino sono abbastanza confuse, ma intorno alla sua figura ruotano molte leggende, che hanno senz'altro uno sfondo di verità, e che riguardano tutte episodi d'amore.

 

LA LEGGENDA DI SAN VALENTINO

 

Questa leggenda narra di un giovane centurione romano di noma Sabino che, passeggiando per una piazza di Terni, vide una bella ragazza di nome Serapia e se ne innamorò follemente. Sabino chiese ai genitori di Serapia di poterla sposare ma ricevette un secco rifiuto: Sabino era pagano mentre la famiglia di Serapia era di religione cristiana. Per superare questo ostacolo, la bella Serapia suggerì al suo amato di andare dal loro Vescovo Valentino per avvicinarsi alla religione della sua famiglia e ricevere il battesimo, cosa che lui fece in nome del suo amore. Purtroppo, proprio mentre si preparavano i festeggiamenti per il battesimo di Sabino (e per le prossime nozze), Serapia si ammalò di tisi. Valentino fu chiamato al capezzale della ragazza oramai moribonda. Sabino supplicò Valentino affinché non fosse separato dalla sua amata: la vita senza di lei sarebbe stata solo una lunga sofferenza. Valentino battezzò il giovane, ed unì i due in matrimonio e mentre levò le mani in alto per la benedizione, un sonno beatificante avvolse quei due cuori per l'eternità.

 

La leggenda della rosa riconciliante

 

Un giorno San Valentino sentì passare, al di là del suo giardino, due giovani fidanzati che stavano litigando. Decise di andare loro incontro con in mano una magnifica rosa. Regalò la rosa ai due fidanzati e li pregò di riconciliarsi stringendo insieme il gambo della rosa, facendo attenzione a non pungersi e pregando affinché il Signore mantenesse vivo in eterno il loro amore. Qualche tempo dopo la giovane coppia tornò da lui per invocare la benedizione del loro matrimonio.

La storia si diffuse e gli abitanti iniziarono ad andare in pellegrinaggio dal vescovo di Terni il 14 di ogni mese.

Il 14 di ogni mese diventò così il giorno dedicato alle benedizioni, ma la data è stata ristretta al solo mese di febbraio perché in quel giorno del 273 San Valentino morì.

 

 

RICETTA DI SAN VALENTINO

Risotto ai petali di rosa

 

Fin da tempi molto antichi la rosa simbolizza l'amore e la bellezza.

Un mito greco racconta che la dea greca Cloris inciampò in una bellissima ninfa che era morta e decise di trasformarla in un fiore. Afrodite aggiunse a questo fiore la bellezza, le Tre Grazie la gioia e lo charme, Dionisio il profumo delicato mentre Zefiro con un soffio allontanò le nuvole in modo che Apollo potesse inondarlo coi raggi di sole. Fu poi donato a Eros, il dio dell'amore, che nominò la rosa "Regina dei fiori".

 

INGREDIENTI X 2 PERSONE

 

  • 150 g di riso Carnaroli o Arborio
  • 1 cucchiaio di burro
  • mezzo scalogno finemente tritato
  • 70 ml di vino bianco secco
  • brodo bollente (va bene anche quello di dado)
  • 4 cucchiai di petali di rose organiche o del vostro giardino
  • 1 cucchiaio di burro per la mantecatura

 

 

PREPARAZIONE

 

Lavate bene i petali prescelti e metteteli in ammollo per 10 minuti in una tazza d'acqua tiepida. Soffriggete nel burro lo scalogno,aggiungete il riso e girandolo sempre, fategli bene assorbire il burro. A questo punto alzate il fuoco e bagnate il riso prima con il vino, che lascerete evaporare, poi con 1 mestolo di brodo bollente e poi coll'acqua di rose ; mescolate sempre aggiungendo poco alla volta dell'altro brodo.

Trascorsi 15 minuti, dovete assaggiare il riso molto di frequente per essere sicuri che non scuocia. Cinque minuti prima di togliere il riso dal fuoco aggiungete i petali freschi. Ricordatevi di girarlo sempre!

Una volta cotto, toglietelo dal fuoco, conditelo con 1 cucchiaio di burro e prima di servirlo, lasciatelo riposare per 5 minuti in modo che possa mantecare bene.

Come avrete notato non parlo di sale in quanto non so se il brodo che avete usato è molto salato o no. Comunque è meglio aggiungerlo e alla fine, piuttosto che presentare un risotto troppo salato.



 

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